Il giorno dopo (giornata contro la violenza sulle donne)

Scrivo soltanto ora, perché desideravo ieri fosse un giorno di riflessione, per me, di assoluto silenzio stabilito, distante dai comprensibili clamori della “giornata”. Una scelta in cui ha abitato, inevitabilmente, il mio ruolo di persona, di compagno… di padre. Il rigore per ogni dolore provocato dall’uomo verso se stesso; in quanto simile, ha un peso, pur se spesso sterile, nella mia coscienza. Tutto ciò che l’ignoranza, l’infamia spende nel prevaricare le Nobili forme rendendole deboli, mute, schiave della paura, non merita di essere considerato umano, né pretendere beneficio alcuno di plausibile comprensione. Come untori del male non potranno mai ottenere assoluzioni, così i loro pensieri dedicati, né sapranno comprendere quell’immenso valore nel raggiungere il dono del rispetto di una donna.

© Roberto Anzaldi

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