E ci sarai…
come docile forma d’immagine sinuosa,
dove acque saranno giunte più stanche
poggiando tremuli suoni, un tuo narrare.
Estesa sarà la mira, così lo sguardo acuto,
curioso a trattenere danze, campi, ombre.
Morbida luce a colmare adagio occhi miei,
vivere indivisi un tempo… poi l’onda andrà.
E semmai tornassi…
il labbro sarà mostrato, forse ancora muto,
ma plasmerà in sorrisi le sorti delle attese,
adagiate tra la polvere e un tempo altrove.
E dove, chissà …
capace sarò di riconoscerti in quel volto,
turbato intuirà il mio cuore essere il tuo
tra desideri di sussulti leggeri, trattenuti.
Eccoti, donna mia sognata…
arriverai a traboccare i sensi dimenticati,
che mie scaltre membra sapranno rapirti
per dimorarli dentro di sé… eternamente.
© Roberto Anzaldi