Questo sito Web utilizza i cookie in modo da poterti offrire la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser e svolgono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web ritieni più interessanti e utili.
Racconto – recensione
Non si possono disporre né immaginare, come intenti prestabiliti, certi avvenimenti. Forse ci si mette in cammino con il giusto animo accogliente senza sapere, però, cosa potrà attenderci nei luoghi incontrati per la prima volta. Si viaggia per scoprire terre e sapori differenti dalla pesante routine quotidiana e cittadina, spesso annichilente e soffocante, attraversando quasi tutto lo stivale. Così, questa vacanza settembrina ci porta ad assaporare la vita, il clima, il territorio costiero e interno di un tratto ionico nella provincia di Taranto. Torre Ovo ci ha accolto, incantandoci con le sottili lusinghe della sua semplicità, comprese le antiche contraddizioni che, per certi aspetti, risultano, ancora oggi, tardive e incomprensibili. Un tratto di territorio così bello e tuttora così selvaggio, meriterebbero, almeno, che certe “comodità” fossero già state realizzate da tempo. L’acqua potabile è, per questi lunghi tratti littoranei, ancora un miraggio. Forse ne parlo io così, come un evidente problema, proprio perché sono un uomo del nord che non può comprendere completamente certe dinamiche mancanti né situazioni contingenti. Mi si consenta, comunque, l’educata perplessità, l’incomprensione per non avere, ancora oggi; ricordo che siamo nell’anno del Signore 2023, realizzato un valido progetto per portare l’acqua potabile nelle case di tutti. Sistemata la piccola rimostranza personale, vorrei maggiormente evidenziare come certi luoghi comuni siano, in definitiva, soltanto quello, svuotati dal senso di altre verità oggettive. Qui abbiamo incontrato una dignità, una dedizione silenziosa al lavoro, come fossero un atto non solo necessario, ma compiuto con rispetto verso chi ne godrà, anche soltanto temporaneamente, di quell’impegno. Forse elargito in maniera meno espansiva o senza troppi convenevoli; come possiamo essere abituati a incontrare nei nostri giorni cittadini, ma estremamente educato, sincero e pratico. Credo che interagire con rispetto nei confronti di differenti abitudini di vita, sia necessario e primaria istanza per fare germogliare situazioni conviviali anche nei caratteri all’apparenza più schivi e misurati. Nella nostra; io e della mia compagna, piccola e personale esperienza di questi giorni vacanzieri, abbiamo conosciuto diverse persone che si sono adoperate, a diverso titolo e senza pretesa di nessuna contropartita, per rendere il nostro soggiorno più tranquillo e rilassante possibile. Scritto tutto ciò, non crediamo di avere altre competenze in merito alla fredda analisi di osservazione topografica del territorio, ma se dovessimo mostrare agli altri attraverso i nostri cinque sensi, diremmo che tutto ciò che abbiamo incontrato in questo luogo di estrema calma apparente, abbia avuto un colore, un profumo, un suono, un morbido passo, un chiacchiericcio sinuoso, come la stessa e modulata forza del mare arriva sugli scogli e ad accarezzare le spiagge. Così è stato per noi, come l’avere incontrato un amico sconosciuto e sincero nei cammini misteriosi e inaspettati della vita. Qualcuno, recentemente ci ha detto, come un gesto di preghiera sommessa e di appartenenza a questa terra, che avrebbe sperato che potessimo portare via da questi luoghi una sensazione positiva. Bene, non sarà soltanto una questione di benessere dettato dal motivo meramente ludico del nostro soggiorno. Esponenzialmente, ineluttabilmente maggiore sarà ciò che riusciremo a trattenere nella parte più intima del nostro sentire. Ripensando a Torre Ovo, alle persone incontrate, al caldo e avvolgente sole di questa estate infinita, quando saremo tornati a mille chilometri di distanza, ci saranno sorrisi che appariranno sul nostro viso, come emblema indiscutibile da mostrare per le semplici bellezze incontrate e… vissute. Spero ci sia, tra “noi”, non soltanto un dolce ricordo, ma la concreta possibilità di realizzare un prossimo incontro di vita.
© Roberto Anzaldi