In un altro mondo sarebbe andata da lui in questi giorni di fine estate. Qualche ora di treno per riavvolgere uno spazio muto, da troppo tempo in sospeso.
In un altro mondo avrebbe visitato la sua nuova casa e gioito con lui per quel piccolo traguardo raggiunto. Emozionata si sarebbe seduta sulla poltrona del suo studio con un sorriso delicato. Lui, l’avrebbe osservata in silenzio, ma con il cuore in tumulto, dentro il verde dei suoi occhi miti.
In un altro mondo avrebbero fatto all’amore, mischiando gli umori, le parole con i baci, gli abbracci, la luce dei loro sguardi dentro l’emozione dei sospiri condivisi.
In un altro mondo le avrebbe preparato un caffè con sottili scaglie di cioccolato. Lei si sarebbe accomodata sulle sue ginocchia sorseggiandolo piano. Lui avrebbe goduto di quel momento di gratitudine insieme al sapore delle sue morbide labbra.
In un altro mondo avrebbero festeggiato il suo compleanno. Le avrebbe dato, finalmente, ciò che, da tempo, era rimasto riposto in un cassetto, ma che le apparteneva ugualmente. Un tenero pensiero argenteo per non dimenticare mai i percorsi dei sentimenti incancellabili.
In un altro mondo sarebbero partiti per il mare, poi. Magari soltanto per un giorno o chissà, per un tempo indefinito, ma soltanto loro.
In un altro mondo, a lui non sarebbero mai servite queste parole, ma le avrebbe praticate dentro il principio di prossimità, della gioia e del dondolio dei loro corpi vicini e in ascolto. Come ripete il movimento del mare che arriva lento sulla sabbia, in quel loro commovente, ritmico e unico incontro, nell’andare e venire custodito, affrancato da ogni mancanza.
Sì, in un altro fantastico mondo, che non somiglia per nulla a questo, purtroppo!
© Roberto Anzaldi