Biografia

Mi chiamo Roberto Anzaldi, sono nato a Milano nel 1958 sotto il segno della bilancia. Da autore ho pubblicato nell’aprile 2006 con la casa editrice Liberodiscrivere, il racconto per bambini “Cornelio”. All’interno del secondo volume A mezz’aria della trilogia intitolata: “Fantagraphia”, presentata per la prima volta al Salone internazionale del libro di Torino nello stesso anno.
Nel 2008 ho collaborato con un mio racconto (Un punto rosso) alla silloge: “La mano che scrive vale la mano per arare”. Un progetto letterario privato – nato in rete tra utenti di un sito di scrittura creativa – con la finalità di raccogliere fondi destinati alla associazione Parada.
Nel maggio 2010 ho pubblicato con la casa editrice Albatros Il filo (per onestà intellettuale con un piccolo contributo da parte mia, quantificabile con l’acquisto di copie del libro) un’antologia di pensieri e racconti dal titolo: “Prego, non cestinare, c’è dentro la mia vita”. Un progetto iniziale terminato con la vendita di tutte le copie (circa 200) disponibili, con successiva mia rescissione dal contratto di edizione; pur avendo maturato il diritto alla ristampa di pari copie a spese esclusive dell’editore. Nel 2014 l’elaborato è stato ripubblicato con un diverso editing e nuova copertina in self publishing. Comunque, rimane sempre a disposizione di migliore collocazione tramite un editore. Nel 2015 ha visto la sua luce, finalmente, il mio primo romanza dal titolo C’e un posto da qualche parte… , anch’esso pubblicato in self publishing e che ha riscontrato un buon successo da parte dei lettori, viste le numerose recensioni ricevute su Amazon. Nel 2016 ho pubblicato, sempre in self publishing, la versione XL, che avevo già scritto da tempo, della favola/racconto Cornelio corredata da disegni creati appositamente per il libro. Nel 2019 ho pubblicato, sempre il self publishing, una raccolta di racconti dal titolo INTENTI che ha avuto anch’essa un buon riscontro da parte dei lettori, ma non più disponibile, per sopraggiunti accordi e contratto con un editore. Nel 2021 ho pubblicato la mia prima raccolta di poesie dal titolo Pendii dell’anima. Anch’essa in self publishing, ma sempre con la speranza che possa trovare l’ascolto e l’interesse di un editore. Finalmente e grazie alla casa editrice 4 Punte edizioni, nell’aprile del 2022 ho pubblicato una raccolta di racconti dal titolo Linfe di grafia. Tengo a precisare, con un minimo di orgoglio personale, che la pubblicazione è stata assolutamente gratuita e senza nessun vincolo di pagamento o contributo per acquisto copie, che hanno quasi lo stesso valore di una richiesta, pur se in forma più morbida e accettabile. Nell’aprile del 2023 ho partecipato al  2°concorso di poesie La ritmica dell’anima ricevendo un attestato di merito e, conseguentemente, sono stato inserito nella silloge poetica Impronte poetiche con la poesia premiata e un’altra a libera scelta dell’autore. La silloge ha raggruppato tutti i poeti premiati del concorso ed è stata pubblicata nel luglio dello stesso anno.

La stesura di un nuovo romanzo, ma ancora molto lontano dalla parola fine e in più diversi scritti, come alcuni componimenti poetici, sono attualmente linfa vitale per il mio intimo e costante cammino letterario. 

Come dico sempre per farmi coraggio: ”Cammino la mia lunga vita ancora con impegno e continuo incanto, in attesa di potere realizzare nuovi progetti legati alla scrittura, così come il vedere davvero concretizzato il loro straordinario sogno d’infusione nelle coscienze altrui… ”.

 

… Altro di me

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Erano gli anni della prima coppa dei campioni alzata da Cesare Maldini, dei primi “Cantagiro”, delle Fiat 750 Abarth, delle sigarette vendute cinque alla volta dentro bustine di carta con la pubblicità delle lamette Bolzano. Quella Milano in cui, nei quartieri periferici, passava ancora il carretto a pedali a tre ruote con il contenitore di acciaio del latte che si poteva acquistare a misura. Gli stessi anni in cui il “Carosello”, per i bambini, era l’ultima concessione alla giornata prima del sonno stabilito. C’era anche un Papa “buono” che ricordava ai genitori, tornati alle loro abitazioni dopo la messa, di dare una carezza ai propri figli. “Questa è la carezza del Papa”, diceva.

Mia Madre era veneta, una donna meravigliosa con l’imprinting della mondina, mai più ripudiato nella sua vita. Mio Padre era siciliano, invece, taciturno, introverso e orgoglioso, ma dalla bontà innata. Dai suoi occhi malinconici traspariva sempre un dolore per quel cuore malandato che lo separò troppo presto dalla sua vita; così dalla mia. Una dolcissima sorella maggiore, che ho molto amato, scomparsa di recente (nel giugno del 2012) a causa di una delle tante lacerazioni della nostra “civiltà”. Un sarcoma spietato, ingiusto e devastante ha deciso, senza possibilità d’appello, il termine del suo tempo terreno. Sono anche un padre consapevole, ma non spetta a me il giudizio su quell’operato. Queste sono le mie forti radici, il retaggio del loro sudore e consapevolezza. Terre lontane, ma saldate per sempre tra loro nella “corte” dell’esistenza, ancora capaci di muovere gli intenti, le mie ragioni di vita e… i miei sogni!

© ottobre 2014 – Roberto Anzaldi