Ricordo i nostri baci…
caldi, infiniti, abissali.
Pasto dell’anima,
cibo dei sensi,
bocche d’amore.
Andati come il tempo;
sapori perduti, rinnegati,
umiliati dall’indifferenza.
Ora mi accosto…
le tue labbra colme d’odio,
invitano getti di lava bollente
a inondarmi il corpo,
la bocca.
Raffreddandosi…
mi lasceranno immobile,
impenetrabile.
Donandomi il tempo
da condividere con
gelide statue di pietra,
immerse nel loro
eterno dolore.
© Roberto Anzaldi
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