1984 – George Orwell

1984Un lascito impresso nell’eterno dolore dei conflitti mondiali

Spesso si dice che la realtà degli eventi superi di gran lunga la finzione. Ecco, questo libro è un esplicito esempio di come, nonostante la visionaria narrazione capace di creare stati di pura apatia, ansia, frustrazione, desiderio, rabbia, terrore e qualche flebile spiraglio di speranza, ciò che qui viene rappresentato è stato, di gran lunga, superato dalla cieca malvagità e ipocrisia dell’uomo. Tutto è già ampiamente avvenuto e perpetrato negli anni, sia psicologicamente sia materialmente, dall’arroganza dei potenti e dalla loro devastante ignoranza.
Una visione del mondo sopraffatta dal cinico miraggio del potere votato a se stesso, senza nessuna altra mira se non quella di poterlo riconoscere, quel potere, in ogni sua forma maledetta attraverso l’annullamento, l’annichilimento, la mistificazione del libero pensiero.
Il mondo imploderà su se stesso, prima o poi. Per la scaltrezza degli uomini, comunque, tutto verrà inesorabilmente rimandato fino a renderlo, quel mondo, soltanto un infinito cumulo di irrefutabili errori sospesi, forse, a un prossimo, “Supremo” giudizio.

© Maggio 2014 – Roberto Anzaldi

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