David Robert Jones (David Bowie)

davidbowieDavid BowieE’ appena trascorso un mese dalla sua prematura dipartita. Tutto ciò che in questo periodo è stato detto, visto e scritto su di lui, ha permesso ai molti, forse, di conoscerlo meglio, di poter apprezzare le sue infinite sfaccettature artistiche e non soltanto quelle. David Bowie è stato molte cose nella sua vita. Artista poliedrico; spesso più avanti nelle idee, non solo musicali, del suo tempo. Anticonformista, affascinato dalla scienze occulte , in seguito, anche dalla dottrina tibetana. Fuori dai molti schemi stabiliti della sua pur sempre condizione raggiunta, agiata e massivamente esposta. I numerosi alter ego, che egli stesso aveva creato negli anni, ne sono prova certa. Forse, per lui, il vivere una sola e semplice dimensione terreste era davvero insufficiente. Per la sua profonda natura multiforme, questa è stata una necessità costante nel suo percorso, non solo quella di replicarsi, ma di farlo attraverso la continua sperimentazione, trasformazione di pensiero, stili e artistica.

“La morte azzera tutto, anche l’immensa bugia, tanto inseguita, di ogni mero possesso!”

Sono certo che abbia vissuto consapevolmente e con la dignità riservata a pochi, sia la malattia; combattuta silenziosamente per diciotto mesi, sia la rivelazione dell’offesa corporale  e dell’imminente trapasso. Il suo ultimo, profetico progetto musicale “Blackstar” ne è un lucido testamento artistico e di vita. Nel video del brano “Lazarus”, poi, è inequivocabile l’accettazione di un termine prossimo, ma anche la certezza di aver saputo cavalcare grandemente il suo tempo, attraversandone tutti i concetti conosciuti. Alcuni titoli delle sue canzoni, così una vecchia e indimenticabile interpretazione cinematografica (L’uomo che cadde sulla terra, 1976), hanno avuto chiari riferimenti alle stelle, pianeti e altre possibilità di vita extraterrestre. Anche nella sua prima figura androgina e nell’eterocromia del suo sguardo, verosimilmente si potrebbero ipotizzare possibili coinvolgimenti astrali. Chissà, per ciò che ancora la scienza, la fisica quantistica non sono state in grado di rivelare di tali vastità al genere umano, potrebbe essere stato davvero un figlio (Ziggy Stardust) delle stelle. Un dono, uno strumento eufonico dell’universo prestato alla vita terrestre, alle astrazioni degli uomini in cammino.

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 © Roberto Anzaldi

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