Davvero particolare, visionario e psicologico questo film vincitore di 4 premi Oscar. Un piano sequenza molto ben recitato, lungo 119 minuti che soddisferà certamente i cultori della “ripresa”. Non ne racconterò la trama, ma penso ci sia una parte autobiografica della storia cinematografica dell’attore protagonista Michael Keaton. Anche lui rimasto quasi intrappolato, in un certo senso, alla sua interpretazione nel Film Batman del 1989. L’evidente contrasto tra la vita e reale fragilità degli attori con le imprese dei loro personaggi, ne danno una visione quasi introspettiva. Così come siano manifeste le rinunce, il carico esistenziale assunto nei confronti di un successo sempre in bilico. Il mondo patinato di Hollywood, le smisurate ambizioni di quell’ambiente, le rivisitazioni sceniche di scrittori del calibro di Raymond Carver, ne aumentano lo spessore narrativo. Il finale con diverse chiavi di lettura è lasciato, volutamente aggiungo io, alla libera interpretazione e variegata sensibilità dello spettatore.
Scritto da Roberto Anzaldi ©