Una considerazione: rispondendo a un “social” post su ciò che si vorrebbe, ma non si ha il coraggio di perseguire:
“Ognuno di noi ha una sua “leggerezza” interiore, indifferente a tutte le mere convenzioni stabilite e che non si dovrebbe mai smarrire, contraria – spesso taciuta – a ogni condizione che la società c’impone di vivere, al di là del proprio sentite, svincolato da tutte quelle convenzioni, appunto. Certe “non scelte” hanno maglie fitte di costrizione e d’annientamento della nostra fantasia! Come lo possono essere tutti quegli atteggiamenti che sentiamo dentro di noi e vorremmo poter esternare liberamente, ma per questa società sono considerati non “adatti”, per le motivazioni più disparate: troppo adulto per fare quella cosa, troppo grasso o magro, alto o basso che sia, per questo o per quell’altro motivo. Questo non si fa, altro non si pensa, e via a cascata verso l’omologazione dei comportamenti. “Male non fare, paura non avere”, credo possa essere considerato un buon punto di partenza per non disturbare neppure i benpensanti! In ultima analisi, però, ogni tanto, scrollarsi di dosso il peso delle molte stupidità umane con un bel “chi se ne frega” non ha mai sterminato nessuno! Sappiate vivere i vostri sogni e le loro emozioni, ricercatele, sono le uniche cose che contano davvero nella vita. Il valore primario, il traguardo del genere umano. Vi abbraccio…”
© Roberto Anzaldi
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