Memorie indelebili, come lo è stato tutto quel bene ricevuto!

mammafiglioScritta per risposta all’amica Claudia su un altro mio post di qualche giorno fa, ho pensato che lasciandola soltanto lì, molto probabilmente l’avrebbe letta solamente l’interessata. Quindi, ho pensato di riprendere quel pensiero e di ampliarlo, solo un poco, per condividerlo con voi in una breve narrazione. Mi sarebbe dispiaciuto lasciare andare questa dolce memoria, che probabilmente potrà evocare anche in voi molti teneri ricordi legati all’infanzia, all’amore ricevuto di quel morbido tempo trascorso, ma per sempre parte salda del nostro retaggio:Viaggio-della-Vita

Racconto breve

“Scegliendo e osservando la foto in bianco e nero per il post, di quel bambino con una delle due valigie semi aperta con i vestiti che penzolano ai lati, ha evocato in me lontanissime reminiscenze. Improvvisamente mi sono rivisto anch’io così piccino e per un instante è affiorato questo mio tenero ricordo che vi sto per raccontare :”Quel giorno litigai con mamma; potevo avere verosimilmente quattro anni o poco più, sicuramente per qualche sciocco capriccio o chissà cosa. Ricordo che lei mi sgridò con un tono molto irritato, disse che ero stato davvero cattivo e che non mi voleva più; chiaramente per scherzo, ma io presi le sue parole molto seriamente. Sono sempre stato molto sensibile, fin dalla tenera età, così, avvilito per quel rimprovero, cercai un asciugamano nella cassettiera e vi misi dentro il mio pigiamino ben piegato e le ciabattine. Legai in qualche modo le sue estremità fino a formarne un rudimentale fagotto e mi avvicinai lentamente alla porta di casa per uscire. Avevo gli occhi lucidi e i singhiozzi del pianto mi facevano scuotere il piccolo corpo, ma avevo la tenera intenzione di andarmene di casa. Mamma mi lasciò fare per un po’, poi, vinta dalla tenerezza per quel commovente gesto di ribellione ai suoi rimproveri, si chinò su di me e mi prese in braccio. Tenne stretto a sé quel mio esile corpicino infantile ondeggiando piano, cullandomi dolcemente senza dire una parola. Il calore di quell’abbraccio fu come l’imprinting, la sciocca, rinnovata certezza che mi voleva ancora. Se chiudo gli occhi, lo posso ancora rammentare e sentirne sempre lo stesso calore, così il suo profumo. Aveva un buon profumo mia madre, sapeva di casa, di piccole certezze!”

Ecco, ciò che vi ho narrato è soltanto un breve ricordo, ma sono mie memorie indelebili, come lo è stato tutto quel bene ricevuto!Bimbo in partenza

© Roberto Anzaldi

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