Ragionier Fantozzi pensiero:”… è una cagata pazzesca!”

L’ennesimo, importante addio che la vita ripone in altri luoghi stabiliti dopo averci fatto ammiccare, giocare, fantasticare con lui per moltissimi anni. Paolo Villaggio non conterà più i suoi giorni terreni, ma ciò che ha lasciato nell’immaginario di molti, con le sue illuminanti esposizioni dei suoi personaggi rivolti alle nostre stesse nevrosi e frustrazioni, resterà per sempre parte d’ognuno di noi. Lo abbiamo schernito, attraversato, difeso, soffrendo insieme a lui nelle sue infinite, quotidiane lotte impari contro la devastazione del cinico pensiero, mascherato da una normalità goliardica, asfittica, quasi mestamente accettata, sentendoci un po’ anche noi dei plausibili, goffi Fantozzi. Una filosofia da consapevole perdente; vita subita, più che desiderata. Vivere la propria esistenza sempre con un po’ di spavento per ciò che non sapremo mai raggiungere, per i timori che ci attanaglieranno rendendoci stupidi e vulnerabili nonostante tutti i nostri miseri sforzi di apparire normali, allineati. Combattere con esili pensieri contro quel significato di dignità, che non abbiamo mai compreso fino in fondo e che non riusciremo, forse mai, a mitigare. Eterno scontro tra le paure di essere sopraffatti e i nostri miraggi, meravigliosi desideri, traguardi inconfessati.

Vorrei ricordarlo così, nei suoi lunghi giorni dedicati alle semplici alleanze con milioni di signor nessuno, che hanno osservato, in lui, un’incomprensibile forza di specie spingerlo fuori da ogni inganno o intralcio dalla sua vita virtuale e dalle innumerevoli ragioni del suo semplice vivere le emozioni, così gli  affetti, nel variegato  mondo degli uomini in cammino. 

© Roberto Anzaldi

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