Mi mancava questa scrittrice, non avevo mai letto nulla di lei prima, nonostante mi fossi riproposto più volte di acquistare un suo libro. Così feci qualche tempo fa, scegliendo tra i suoi titoli disponibili in libreria. Leggendo la quarta di copertina, scelsi proprio “Acido solforico”, senza saper se fosse uno dei suoi libri più famosi o meglio riusciti. Sicuramente originale nella trama, anche se un po’ “scopiazzata” – mi si passi il termine – nell’idea, da qualche format televisivo. Surreale, cinico, agitare ricordi di vecchi spettri (sempre possibili, purtroppo, nella cieca follia umana) della storia. Forse troppo distaccata e statica la sua narrazione. Non so, ho avuto questa sensazione, ma è soltanto un parere personale, ovviamente. Spiace leggermente per il finale, non tanto per la sostanza, ma per quella nitida sensazione di voler scivolare, forse, un po’ troppo frettolosamente all’ultima pagina del suo libro. Non lo consiglierei!
scritto da © Roberto Anzaldi