Surreale, visonario, in perfetto stile sudamericano. Di Luis Sepúlveda ho letto molto. Pensavo, questo, fosse un romanzo e non una serie di racconti.
Tra personaggi, “empanadas” e luoghi al confine di ogni realtà possibile, si snodano molte strane storie, così la loro narrazione sempre preziosa, pur se disseminata di visioni fantastiche, quasi oniriche; da perderci il filo, ogni tanto. Letto con piacere, anche se, di Sepúlveda, ho maggiormente apprezzato altro.
Surreale, visonario, in perfetto stile sudamericano. Di Luis Sepúlveda ho letto molto. Pensavo, questo, fosse un romanzo e non una serie di racconti.
Tra personaggi, “empanadas” e luoghi al confine di ogni realtà possibile, si snodano molte strane storie, così la loro narrazione sempre preziosa, pur se disseminata di visioni fantastiche, quasi oniriche; da perderci il filo, ogni tanto. Letto con piacere, anche se, di Sepúlveda, ho maggiormente apprezzato altro.
© Giugno 2014 – Roberto Anzaldi