Tre racconti, tre secoli attraversano Manhattan… Dal primo racconto, dai contorni storici, fino all’ultimo, mi sono piaciuti, oltre alle parti descrittive di luoghi e situazioni, i risvolti psicologici delle varie storie narrate. L’autore scrive davvero bene, scavando nelle complessità comportamentali degli esseri umani e dei loro inaspettati e molteplici incastri. La dedica alla tragedia immane delle torri gemelle affiora come ferita aperta, mai accettata fino in fondo. L’uomo che incarna la peggiore ferocia e malvagità di tutte le speci animali.
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© Febbraio 2014 – Roberto Anzaldi