Credo che le nostre semplici vite siano già controllate, analizzate, ispezionate, vivisezionate quasi a livello dittatoriale. Invece di arrovellarsi in pensieri inutili e inventarsi sempre nuove battaglie contro il mostro di turno; oggi la moneta contante e le sue meschine intenzioni, i governanti fenomeni dovrebbero semplicemente aggredire tutti i capitali, le dilaganti corruzioni e i poteri forti che fanno dell’evasione fiscale il loro unico credo e che, in termini di sottrazione alla comunità, equivalgono esponenzialmente a miliardi di volte in più di quanto lo potranno mai fare la comunanza, l’organizzazione a delinquere che la somma di ogni normale cittadino rappresenta. Così ci vede lo stato: come tanti piccoli mariuoli da punire, vessare in ogni modo possibile.
Resistenza civica a oltranza, ognuno faccia la propria parte. Usate il contante, non solo per la tradizione umana di contatto, di soddisfazione e del semplice scambio tra il tessuto della popolazione, ma per affermare un principio, un diritto di libertà contro tutto ciò che il famoso e lungimirante libro di Orwel: 1984 in tempi non sospetti (sessant’anni fa), già delineava con lucida veggenza. Prima o poi si inventeranno; alcune voci fuori dal coro già ne presagiscono lo studio, il “Defecometro”. Una specie di piccola sonda che verrà installata all’interno di ogni water closet censito per legge e che sarà in grado di calcolare, con assoluta esattezza, la quantità solido-organica espulsa dal nostro corpo. Ci saranno sicuramente rigidi parametri europei stabiliti da dover rispettare e che imporranno una tassa su ciò che verrà ritenuto, da quella intellighenzia, eccedenza, ma non credo si fermeranno a questo infausto traguardo. Altre orribili inquisizioni ci attenderanno, siatene certi.
Il mio accorato ma accalorato richiamo va a voi: stitici di tutto il mondo afflitti da stipsi conclamata. Quello sarà il tempo glorioso della vittoria, del vostro unico riscatto. Siate fiduciosi e resistete, non “mollate”, il futuro vi appartiene, sarà certamente vostro!
© Roberto Anzaldi