Discesa libera… riflessioni!
“Come oramai, spero, ampiamente risaputo, lunedì 6 ottobre ho avuto il privilegio, insieme ad altri cari amici, di assistere al cinema Anteo, presso il City Life di Milano, a una delle tante date in cui è stato e ancora verrà proiettato; vi invito ad andarlo a vedere, l’emozionante e socialmente utile film di Sandro Torella: Discesa libera. Una pellicola indipendente e migliore, molto meglio di altre produzioni faraoniche con cast farciti di nomi altisonanti. Ecco, la particolarità e l’indiscussa bravura di questi attori e partecipanti, nessuno escluso, che a diverso titolo ne hanno animato la commovente trama, sono l’esatta misura di ciò che dovrebbe essere l’essenza del cinema. Al di là dei vari contesti d’espressione artistica, questa proiezione è stata, per me; credo anche per moltissime anime affini, il valore di ciò che si è fortemente voluto rappresentare con altruismo, delicatezza, denuncia e forza buona, del complicato mondo della malattia, del dolore, che circonda non soltanto chi ne viene colpito in prima persona, ma per tutto il tessuto umano al quale viene distribuito, trasferito, senza alcun libero arbitrio, parti di quella sofferenza.Come ho detto quella sera direttamente a Sandro Torella, con il quale ho avuto l’opportunità di scambiare amabilmente qualche parola, sia parlarne sia raccontarne visivamente le problematiche invalidanti e irreversibili degli intralci mentali riferiti all’Alzheimer, è molto facile esporsi, magari in maniera assolutamente involontaria, alle sue rappresentazioni più patetiche che ne avrebbero svilito inevitabilmente l’importanza del messaggio, di come possano sentirsi spaventosamente smarrite le persone che ne sono colpite. In questo caso, tutto ciò non è assolutamente avvenuto, anzi, la sensibilità con la quale sono stati affrontati certi temi, aggiunge un alto valore empatico e di riflessione sui passaggi più complicati della nostra esistenza.
Mi permetto di aggiungere soltanto una personale considerazione su alcuni aspetti e scene del film, ma che volutamente non desidero spoilerare. Quello che rimarrà dentro la parte più intima della mia anima, è la prova di ciò che ho sempre pensato. Non esistono limiti di età per saper ascoltare ancora i profumi della vita, per sentire la passione, la forza dei sentimenti e delle emozioni, anche se la nostra materia corporea porterà i segni tangibili, così gli inganni e l’ineluttabile mistero delle stagioni, fuggite altrove, del nostro cammino terreno”.

© Roberto Anzaldi