Lasciami un pianto sincero
appeso alla porta del tempo,
se trovo le chiavi domani
lo getto nel pozzo profondo,
dall’odio di ieri sommerso.
In corpi d’intesa legati
da verbi imprecati ansimanti,
affondo bisogni taciuti
in scempi di vita scolpita,
su cime d’argilla silenti.
Mi accosto supremo al domani
tra passi cantati alle voglie,
d’un soffio di mano rapita
da essenze d’umori tenaci,
al teso passaggio dei sensi.
Cercami un taglio convesso
sul volto che ora ti parla,
se intendi parole non scritte
avrai le mie mani da leggere,
per sempre di notte avvinghiate.
© Roberto Anzaldi
Bellissima!
Ti ringrazio, Barbara!
Veramente bella….
Ciao,
Tutto bene? Grazie, sempre felice di ricevere tuoi apprezzamenti.
Che bella! Nella notte mani avvinghiate per sempre…un desiderio che mai si spegne nell’arco di una intera vita!
E resta anche quando il corpo non parla più il linguaggio della passione…
Carissima,
c’è altro di meglio al mondo che non il corpo nella dolcezza e passione degli abbracci?
Non c’è altro di meglio, e che valga la pena attendere giorni e giorni per uno solo di questi abbracci.
A presto.