Sedimentare adagio le forti emozioni, questo è ciò che ho fatto dopo la presentazione di ieri del mio romanzo: ”C’è un posto, da qualche parte…”, nella biblioteca condominiale Rembrandt dodici a Milano. Ho desiderato cullarle tutte, ancora un po’ dentro di me. Trattenendo le atmosfere, gli sguardi attenti, le strette di mano dei presenti e tutto ciò che quella dimensione “adatta” è stata capace di regalarmi. Un tardo pomeriggio di fine aprile, trascorso nei valori, nella condivisione della scrittura e della sua evidente infusione d’emozioni nel sentire altrui.
Scrivo queste poche righe per onorarne il momento e per assaporare ancora in parte la circostanza, resa quasi perfetta dal calore percepito. Scrivere, per me, non è soltanto “narrare”, ma è un atto d’amore verso la vita, un abbraccio immenso fatto di misura, parole, sempre a disposizione di chi vorrà o saprà ricevere le loro infinite espressioni.
Ringrazio tutti i partecipanti, anche quelli che avrebbero desiderato essere presenti, ma, per motivi vari, non gli è stato possibile intervenire. Al mio amico Roberto Chiapella (ideatore della biblioteca), per l’amicizia, l’ospitalità nonché opportunità della presentazione. A Eufemia Griffo (scrittrice e poetessa, oltre che splendida relatrice della mia presentazione), per il lavoro attento, appassionato e per i molti complimenti al romanzo che mi hanno enormemente gratificato. A Barbara Crivellaro (lettrice dei brani), per l’evidente emozione delle sua voce nel leggere alcuni passaggi del libro. Un ringraziamento speciale va al giovane e ottimo chitarrista Ivan Maestri, che ha composto e dedicato una musica proprio per l’evento. A tutti voi va il mio intimo pensiero e ulteriore ringraziamento, per il vostro lavoro svolto, ma soprattutto per aver saputo rappresentare – tutti insieme – una comunione d’intenti e di anime in ascolto sulle infinite questioni e astrazioni degli uomini in cammino!
A un prossimo incontro di vita…
© Roberto Anzaldi